Giovanni Descalzo
Sera d'agosto
Stanno alla fonda le barche
leggere su l'acqua ondulante;
ferve di un solo riflesso
giallo-arancione il Tigullio!
Non è più giorno,
non è ancor sera,
l'indugiar della luce ora sembra
l'ampia scia del sole scomparso.
Oh incerto chiarore
del lento giorno d'estate;
oh senza tumulti di fiamme
tramonto d'agosto!
Beatitudine nuova s'effonde
dalla tua calma sapida
di fervidi succhi vitali,
che fanno del sangue
un dolce rivo tepido:
alimento di sogni perenni.
D'ogni figura
che in questa luce s'intaglia,
non scorgi che un nero profilo,
e due pescatori sul bordo
di una barca che oscilla nel golfo
paion viventi polene.
Nella quiete perfetta
tutto si fonde e si placa.
Soltanto l'anima emigra
e vaneggia nell'ansia,
essa che già precorre
turbandosi, il domani.
(da 'Risacca', All'insegna della Tarasca, 1933)
[ FONTE ]
Giovanni Descalzo (Sestri Levante, 1902 – Sestri Levante, 1951)
[ Poeta e scrittore italiano. Marinaio, pescatore, contadino, operaio alla Fabbrica Italiana Tubi e infine impiegato comunale. Autodidatta, in lui, come in Angelo Barile e Adriano Grande, Carlo Bo ravvisa "un senso di umile meraviglia, la poesia con un segreto palpito del cuore". ]