Louise Glück
Parodos
Molto tempo fa, sono stata ferita.
Imparai
a esistere, come reazione,
fuori dal contatto
con il mondo: vi dirò
cosa volevo essere -
un congegno fatto per ascoltare.
Non inerte: immobile.
Un pezzo di legno. Una pietra.
Perché dovrei stancarmi a discutere, replicare?
Quelli che respiravano negli altri letti
non erano certo in grado di capirmi, essendo
incontrollabili
come lo sono i sogni.
Attraverso le veneziane osservavo
la luna nel cielo notturno restringersi e gonfiarsi -
Ero nata con una vocazione:
testimoniare
i grandi misteri.
Ora che ho visto
e nascita e morte, so
che per buia natura esse
sono prove,
non misteri.
(da 'Ararat', 1990 – Traduzione di Bianca Tarozzi)
[ FONTE ]
Louise Elisabeth Glück (New York, 22 aprile 1943 – Cambridge, Massachusetts, 13 ottobre 2023)
[ Poetessa statunitense nata da famiglia ebrea ungherese. È stata premiata con il Pulitzer nel 1993 ed è stata Poeta Laureato del Congresso nel 2003. Per anni lettrice d'inglese al Williams College, ora insegna a Yale. Nel 2020 è stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura. ]
[ Premio Nobel 2020 ]
[ Premio Pulitzer 1993 ]