Eduardo Lizalde
E io dico alla roccia
E io dico alla roccia:
su, roccia, intenerisciti,
risvegliati, stiracchiati,
passa il ponte del regno,
sii te stessa, sii mia,
dimmi il pietroso nome
di roccia appassionata.
E non me lo sa dire,
Non c'è uno spillo di labbra
nel suo corpo senza volto.
Ma io so il suo nome:
roccia, le dico,
e inizia a intenerirsi.
Ma la parola roccia non viene dalle rocce.
La parola è più densa della roccia,
spacca la roccia, è il barbaglio di luce
armato, che conosce la sua immagine,
è l'acqua intenerita da quello che riflette.
È vero, la parola viene dal poeta.
La parola roccia
non è figlia del marmo,
e non viene dall'uomo, così come l'uccello
fa immaginare di essere l'invenzione dell'albero.
Il mondo del poeta
non concede il suffragio
neanche alle più alte rocce.
Ma il mondo senza rocce del poeta
pur proviene dal mondo della roccia.
(da 'Tutto l'amore è sogno', La Vita Felice, 2021 – Traduzione di Emilio Coco)
[ FONTE ]
Eduardo Lizalde Chávez (Città del Messico, 14 luglio 1929 - 25 maggio 2022)
[ Poeta, scrittore e accademico messicano. Considerato tra i maggiori poeti ispano-americani, unisce la capacità di alternare alta cultura e semplicità colloquiale, ironia e disincanto, dolore e sensualità. Tradusse William Shakespeare e William Blake, che ebbe grande importanza nella sua poetica. ]