Edgar Allan Poe: 'Annabel Lee'
Edgar Allan Poe
Annabel Lee
C'era una volta – era un tempo remoto,
in un regno affacciato sul mare,
una fanciulla – la conoscete?
Annabel Lee si faceva chiamare.
Amare e da me essere amata:
ecco qual era il suo solo pensiero.
In quel regno affacciato sul mare
bambina lei era e bambino ero anch'io.
Ma quell'amore era più di un amore,
di Annabel Lee ed il mio –
era un amore invidiato persino
dai serafini vicini a Dio.
Ecco perché – molto tempo è passato –
in quel regno affacciato sul mare,
venne un vento, da una nube soffiato,
Annabel Lee, così bella, a gelare;
e i suoi parenti di nobil casato
via da me la vollero portare
in un sepolcro, là imprigionata,
in quel regno affacciato sul mare.
Gli angeli in Cielo, estranei a tal gioia,
ebbero invidia, al punto che allora
(e questo ormai a tutti è ben noto
in quel regno affacciato sul mare)
di notte il vento si prese la vita
di Annabel Lee col suo soffio glaciale.
Ma dell'amore di chi era più vecchio
o aveva saggezza a noi superiore
assai più forte era il nostro amore –
E gli angeli in alto su su nei Cieli
o i demoni in basso là sotto i mari
l'anima mia dalla mia bella
Annabel Lee mai potranno strappare: –
luna non brilla che la mia bella
Annabel Lee non mi faccia sognare;
non sorge stella che i suoi occhi radiosi
dentro il mio cuore non faccia apparire –
così io la notte giaccio disteso
accanto al mio amore – mia vita, mia sposa,
là nel sepolcro affacciato sul mare
nella sua tomba al fragore del mare.
(da 'Nevermore. Poesie di un altrove', Marco Saya Edizioni, Milano, 2021 – Traduzione di Raffaela Fazio)
[ FONTE ]
Edgar Allan Poe (Boston, 19 gennaio 1809 – Baltimora, 7 ottobre 1849)
[ Poeta e scrittore statunitense. Iniziatore del racconto poliziesco, della letteratura dell'orrore e del giallo psicologico, fu altresì un poeta romantico di valore, anticipando il Simbolismo e il "Maledettismo". ]
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