Hakushū Kitahara: 'I ricordi sono come lucciole rosse'
Hakushū Kitahara
I ricordi sono come lucciole rosse
I ricordi sono come lucciole rosse
che brillano di un verde tenue
come l'atmosfera incerta del pomeriggio.
Luce che non percepisci come luce.
O ancora meglio, i fiori del grano.
o il canto della spigolatrice.
O, a sud di un negozio di liquori,
il calore bianco sulle piume di una colomba che le alliscia.
Se fossero suoni, sarebbero flauti,
o il gracidio delle rane
udito una notte tanti anni fa prendendo la medicina,
un'armonica che suona nell'aurora.
Se fossero uno stato d'animo, sarebbero velluto,
o lo sguardo negli occhi della Regina di un mazzo di carte,
nel volto di uno sciocco Pierrot,
un senso di solitudine.
Non la pena di un giorno di bagordi,
non il chiaro dolore della febbre,
ma il languore della primavera.
I ricordi? Autunnali leggende di me stesso.
(da 'Ricordi', 1912)
[ FONTE ]
Hakushū Kitahara (北原 白秋 Kitahara Hakushū), pseudonimo di Kitahara Ryūkichi (北原 隆吉 Kitahara Ryūkichi) (Yanagawa, 25 gennaio 1885 – Kamakura, 2 novembre 1942)
[ Poeta giapponese di tanka, attivo durante i periodi Taishō e Shōwa. In disaccordo con il Naturalismo, influenzò la poesia giapponese moderna apportandovi il suo stile decadente, estetico e simbolico. ]