Yehuda Amichai: 'Turisti'
Yehuda Amichai
Turisti
1
Vengono a farci visite di condoglianze,
li trovi al Mausoleo dell'Olocausto, contegnosi al Muro del Pianto
e ridono dietro pesanti tende in camere di hotel,
si fanno fotografare con morti di riguardo, alla tomba
di Rachele e a quella di Herzl, al Colle delle Munizioni,
piangono il bell'eroismo dei nostri giovani
e la dura scorza delle nostre ragazze li eccita
e appendono le mutande
ad asciugare in fretta
in un gelido bagno azzurro.
2
Una volta sedevo sui gradini all'entrata della Rocca di Davide, le due pesanti sporte posate lì vicino a me. Un gruppo di turisti circondava la sua guida, ed io ero il loro punto di riferimento. "Lo vedete qual tale con le sporte? Un po' a destra della sua testa, c'è un'arcata di epoca romana. Un po' a destra della testa." Ma si sposta, si sposta! E mi dicevo: noi saremo redenti solo quando invece gli diranno così: quell'arcata di epoca romana, la vedete? Non importa: ma lì vicino, un po' in basso a sinistra, c'è un uomo che ha comprato frutta e verdura per la sua casa.
(da 'Una grande tranquillità', 1980, in 'Poesie', Crocetti, 2021 – Traduzione di Ariel Rathaus)
[ FONTE ]
Yehuda Amichai, all'anagrafe Ludwig Pfeuffer (Würzburg, 3 maggio 1924 – Gerusalemme, 22 settembre 2000)
[ È considerato da molti il più grande poeta israeliano moderno, ed è stato uno dei primi a scrivere poesia in ebraico colloquiale. ]