Nikolaj Gumilëv: 'L'elefantino'
Nikolaj Gumilëv
L'elefantino
Ora il mio amore per te è un elefantino,
venuto alla luce a Berlino o a Parigi,
che pesta le zampe di ovatta
nelle stanze del padrone del serraglio.
Non offrirgli panini francesi,
non offrirgli palle di cavoli,
può solo mangiare uno spicchio di mandarino,
una zolletta di zucchero o un confetto.
Non piangere, tesoro, se in una gabbia angusta
diverrà ludibrio della cattiva gente,
perché nel naso i commessi gli gettano
fumo di sigaro tra il ridere delle sartine.
Non pensare, mia cara, che venga il giorno
in cui, infuriato, spezzerà le catene,
fuggendo per le strade e calpestando
come un autobus la folla urlante.
Sognalo piuttosto verso il mattino,
avvolto di rame e broccato, con piume di struzzo,
come quello magnifico che un tempo
portò Annibale a Roma trepidante.
(da 'Colonna di fuoco', 1921 - Traduzione di Angelo Maria Ripellino)
[ FONTE ]
Nikolaj Stepanovič Gumilëv (in russo: Николай Степанович Гумилёв) (Kronštadt, 15 aprile 1886 – San Pietroburgo [Pietrogrado], 26 agosto 1921)
[ Poeta e critico letterario russo. Fondatore dell'Acmeismo, affermava la vita e le conquiste della volontà. Le sue poesie, solenni e suggestive nella semplicità e chiarezza del verso, influirono sui poeti russi e sulla moglie Anna Achmatova. Accusato ingiustamente di attività antirivoluzionarie, fu fucilato dai bolscevichi. ]