Aleksandr Blok: 'I poeti'
Aleksandr Blok
I poeti
Fuori città crebbe un rione deserto
sul suolo acquitrinoso e vacillante.
Vi stavano i poeti, e si incontravano
sempre con un sorriso tracotante.
Invano il giorno fulgido sorgeva
su questo malinconico padule:
il suo abitante consacrava il giorno
al vino ed ai lavori diligenti.
Ubriachi, si giuravano amicizia,
ciarlando in modo cinico e mordace.
Vomitavano all'alba. Poi, rinchiusi,
lavoravano tòrpidi e con zelo.
Sbucando dai casotti come cani,
rimiravano il luccichio del mare.
e con occhio sicuro si incantavano
dell'oro d'ogni treccia che passava.
Sognavano, accidiosi, il secol d'oro,
di concerto ingiuriando gli editori.
E piangevano per un fiorellino,
per una piccola nube perlacea...
Vivevano così, lettore e amico!
Tu pensi forse tutto ciò sia peggio
dei tuoi fiacchi conati quotidiani,
della tua gretta e misera pozzanghera?
No, mio lettore, mio critico cieco!
Non foss'altro, per il poeta esistono
e le trecce e le nubi e il secol d'oro,
ma per te tutto questo è inaccessibile!...
Tu sarai pago di te e di tua moglie,
e della tua costituzione monca,
ma il poeta ha un'ubriachezza universale,
non gli bastano le Costituzioni!
Ch'io chiuda gli occhi sotto uno steccato
come un cane, e la vita mi calpesti, -
sono convinto: è Dio che mi ha coperto
di neve, è il tùrbine che mi ha baciato!
[ FONTE ]
Aleksandr Aleksandrovič Blok (San Pietroburgo, 28 novembre 1880 – 7 agosto 1921)
[ Poeta e drammaturgo russo, forse il più grande poeta della cosiddetta "epoca d'argento". Caratteristica principale della sua poesia, eminentemente lirica, è una profonda e talvolta esasperante sincerità che lo porta da un iniziale Simbolismo Mistico a un allucinante Realismo. ]