Hayden Carruth: 'Poesia di Auburn'
Hayden Carruth
Poesia di Auburn
Un libro che leggevo stamattina
di Milan Kundera dice così: "Nell'algebra
dell'amore un figlio è il simbolo della magica
somma di due esseri". E ora quella figlia
ha trentanove anni; soffre
di un cancro che ci hanno detto incurabile
e le sarà fatale. Sei stata sposata
per trent'anni a un altro uomo, ed io
ho sposato altre tre donne
e convissuto con sei –
una sciagura ma è così, compiuta
e irrevocabile. Siamo vecchi. Tu hai
sessantanove anni ed io settanta. Sarebbe
follia sentimentale dire di scorgere in te,
o tu in me, i lineamenti della nostra
giovinezza in amore. Eppure è vero. La tua voce
soprattutto mi riporta indietro. Siamo qui
perché nostra figlia, concepita a Chicago
in una bella notte d'aprile tanto tempo fa,
è tragicamente vulnerabile. Ci incontriamo angosciati,
in una disperazione muta. Ci incontriamo dopo anni
di separazione e di appena affettuosa
noncuranza. Ma è vero, vero, questa figlia
che è una donna matura, sofferente
con figli propri, è tuttora un simbolo
di quella magica somma che eravamo, e in questa
sventura, senza parole o tocco o sguardo
furtivo, io mi stringo a te, e so
di essere accettato senza parole o tocco o sguardo
furtivo. Questa, così tardi, la crisi delle nostre vite.
(da 'Whisky e uova strapazzate', 1996 - Traduzione di Fiorenza Mormile)
[ FONTE ]
Hayden Carruth (Waterbury, Connecticut, 3 agosto 1921 – Munnsville, New York, 29 settembre 2008)
[ Poeta e critico letterario statunitense. Docente al Johnson State College e all'Università del Vermont, negli anni '80 curò la pagina culturale dell'Harper's Magazine. La sua poesia tratta dei paesaggi del Vermont, della povertà rurale, della perdita, della follia e della sofferenza. ]