Octavio Paz: 'Le armi dell'estate'
Octavio Paz
Le armi dell'estate
Ascolta i palpitii dello spazio
i passi della stagione in estro
sulle braci dell'anno
Rumore di ali e crotali
lontani tamburi d'acquazzone
ansia e crepitio della terra
sotto la veste d'insetti e radici
La sete si sveglia e costruisce
le sue grandi gabbie di vetro
ove acqua incatenata è la tua nudità
acqua che canta e si scatena
Con le armi dell'estate
entri nella mia stanza nella mia fronte
a sciogliere il fiume del linguaggio
guardati in queste rapide parole
A poco a poco il giorno brucia
sul paesaggio abolito
la tua ombra è un paese di uccelli
che il sole sperde con un gesto
(da 'Versante est', 1969)
[ FONTE ]
Octavio Irineo Paz Lozano (Città del Messico, 31 marzo 1914 – Città del Messico, 20 aprile 1998)
[ Poeta, scrittore, saggista e diplomatico messicano, premio Nobel per la Letteratura nel 1990. Il suo mondo poetico si basa sula poesia surrealista prima e sul pensiero orientale poi per superare l'io della filosofia occidentale e compiere un discorso ininterrotto sulla poesia stessa. La sua poesia è fatta di sperimentazione e anticonformismo, un continuo mettersi in discussione del linguaggio, "lotta continua contro la significazione". ]
[ Premio Nobel 1990 ]
[ Premio Miguel de Cervantes 1981 ]
[ CLICCA QUI PER LEGGERE ALCUNE CITAZIONI DI OCTAVIO PAZ ]