Durs Grünbein: 'Poesia metafisica'
Durs Grünbein
Schiuma di quanti
1.
Sempre al tuo fianco il nulla baluginante,
quel muto migrante secondo
che canta sempre un meno – mai un più.
Andando per le piccole città
il vuoto del sottopassaggio, poi la piazza.
Eccoti, ma non ci sei, non ci sei mai stato.
Quando il sole è al culmine, in tutto
si fa la conta: un due tre,
ombra indiscreta, ed è già finita.
2.
Alte colonne d'aria sono i corpi
nei bagliori dell'ardente mezzodì,
e c'è anche il tuo, quello di lei, di lui.
L'ombra li tiene a un lungo guinzaglio
prima che si strappi e loro non si dissolvano.
Non c'è luogo che li conservi. Ma cos'è mai un luogo?
Un preciso punto sull'atlante, un nome annebbiato
dal Cortex, nel migrare
del proprio intimo che non ha mai pace.
3.
Lucore estivo nell'ardente sud,
le città che si svuotano, il centro sgombro
risonante di scricchiolii cartacei
quando la strada è libera e l'asfalto bolle,
è qui che dal rifugio esce il bambino
che era andato perso nelle pause
dei secondi in marcia, nelle crepe dello spazio.
Perduto in giochi a rilento, nel quotidiano
varcare il meridiano.
(da 'Schiuma di quanti', Einaudi, 2021 - Traduzione di Anna Maria Carpi)
[ FONTE ]
Durs Grünbein (Dresda, 9 ottobre 1962)
[ Poeta e scrittore tedesco, considerato uno dei massimi poeti e saggisti della Germania post-unificazione. Ha studiato teatro presso l'Università Humboldt di Berlino. Dopo aver trascorso un breve periodo a New York, attualmente vive a Roma. ]