Friederike Mayröcker: 'Come ti chiamo'
Friederike Mayröcker
Come ti chiamo
come ti chiamo
quando ti penso
e tu non ci sei:
mia fragolina di bosco
mia lucertola di zucchero
mio cartoccio di consolazione
mio baco di seta
mio scaccia paure
mia Aurelia
mio fiore di ghiaia
mio bimbo appisolato
mia mano mattutina
mio dimentica tutto
mia croce dalla finestra
mio nascondi luna
mia bacchetta d'argento
mio raggio di sera
mio filo di sole
mia lepre con proboscide
mia testa di cervo
mia zampa di lepre
mia rana di rampa
mia ghirlanda di luci
mio ladro di primavere
mio ronzino tremolante
mia chiocciola d'argento
mio calamaio mio
mia volpe scopa
mio taglia boschi
mio sradica tempeste
mio guarda orsi
mio squaderna denti
mio orecchio di cavallo
mio albero del Prater
mio ricciolo di corno
mia borsa di scimmia
mia svolta d'inverno
mio carciofino mio
mia mezza notte
il mio conto alla rovescia
(da capo!)
(da 'Tod durch Musen', 1966 – Traduzione di Sara Barni)
[ FONTE ]
Friederike Mayröcker (Vienna, 20 dicembre 1924 – Vienna, 4 giugno 2021)
[ Poetessa austriaca. Dapprima influenzata dal Surrealismo, ha accolto in seguito la problematica del linguaggio promossa da Ludwig Wittgenstein e dalla scuola viennese, giungendo a una poesia di variazioni e di ristrutturazione sintattica. ]