Elio Filippo Accrocca: 'L'infinito?'
Elio Filippo Accrocca
L'infinito?
Dove vanno i segmenti, dove approdano
i tratti d'esistenza, quale «linea»
li calamita e forse ricongiunge?
L'involucro si sa come finisca,
ma il pensiero, il dolore, la memoria,
la fantasia, la parola, il segno?
La ragione - null'altro - mi consegna
un'unica risposta: l'universo
è continua presenza che ci assorbe.
Mistero, enigma, dubbio sono strati
negativi dell'essere, appartengono
al limite che noi chiamiamo vita.
Termina il tratto di segmento, il numero
dei giorni che l'involucro racchiude:
è il Tempo senza cifre l'infinito?
15 agosto 1975
(da 'Siamo non siamo', Rusconi, 1974)
[ FONTE ]
Elio Filippo Accrocca (Cori, 17 aprile 1923 – Roma, 11 marzo 1996)
[ Poeta, scrittore e traduttore italiano. Allievo di Giuseppe Ungaretti, fece parte del "Gruppo di Portonaccio". Nelle sue liriche, improntate ora a una pensosa consapevolezza della realtà, ora a una vivace simbologia, ora a una volontà di sperimentazione, è costante la presenza di Roma. ]