Jean-Guy Pilon: 'Piccolo mappamondo'
Jean-Guy Pilon
Piccolo mappamondo
Le frontiere accumulate
si dissolvono nella sosta
di una nuova notte
a ricomporre il mondo
Il mio paese ha il nome doloroso del mio amore
La mia città è quella che si offre
ai profumi discontinui
alle ragazze della stessa famiglia
Luci rosse luci verdi
dappertutto qui
e volti di false promesse
talora un corpo d'allegria
disteso
come un annegato che risale dai fondali marini
un sasso un cippo un'amarezza
un'altra pagina lungo la strada
Era a Montréal a Parigi ad Amsterdam
a
Copenaghen forse a Firenze
Quante bugie dietro di noi
come dei globuli indivisibili
l'alba la donna la primavera
Che venga la pioggia sulle mie speranze
perché le mani tese sopra l'onda
si ricongiungano finalmente
nel silenzio che segue la parola.
(da 'Come acqua trattenuta', 1968)
[ FONTE ]
Jean-Guy Pilon (Saint-Polycarpe, 12 novembre 1930 – 28 aprile 2021)
[ Poeta canadese di lingua francese. Avvocato, lavorò come regista per Radio Canada. Diresse l'Hexagone e fondò la rivista "Liberté". Tra le sue raccolte spiccano "Come acqua trattenuta ", "Stagioni per la continuità ", "Per salutare una città " e "Ricorso al paese ". ]