Jean-Jacques Viton: 'Fermo e marcato'
Jean-Jacques Viton
Fermo e marcato
cercare esige numerosi canali
visivi introspettivi cercare le
entrate-uscite con le dita
che cosa è successo là dove quando
vero o falso un po' vero un po' falso
molto falso ovunque vero ogni momento
approssimativo analogo somigliante
servirebbe da argano al patchinko
uomo frustato in viso stazione Saint-Charles
in piena folla 1943
uscita edificio sindacati Casablanca
siepi manganelli polizia 1950
non aprire la porta di notte
a chi chiede rifugio (= provocazione)
consegne guerra Algeria 1960
progressi negazionisti continui
passatori clandestini assassini
memoria terrestre memoria degli stereotipi
tutto il passato perduto gettato al vento
è una partita infinita
senza luce rossa senza game over
delle ore prevedibili diciamo la vita
raccogliere le tracce non trattenere tutto
fare la cernita restare attenti
gettare gli scarti in pasto
ai pesci muti
(da 'Patchinko', 2001 – Traduzione di Andrea Inglese)
[ FONTE ]
Jean-Jacques Viton (Marsiglia, 24 maggio 1933 – Marsiglia, 14 marzo 2021)
[ Poeta francese. Fondatore di numerose riviste culturali, tra le quali spicca "Banana Split", amministratore del Théâtre Quotidien di Marsiglia, fu un adepto del movimento e del ritmo esplorando in modo anarchico il testo, strutturandolo e destrutturandolo. ]