Georges Desportes: 'La buona canzone'
Georges Desportes
La buona canzone
Io sono colui che va a piedi nudi
sui ruvidi ciottoli delle strade di cemento,
la zappa sulle spalle e il coltellaccio tintinnante:
sono il grande lavoratore nero.
Sono colui che si vede chino
nelle piantagioni di canna da zucchero;
colui che si vede lucido di sudore
nel sole cocente, la schiena curva e le braccia nude,
le reni spezzate;
e le mani che stringono la zappa!
Io sono il grande lavoratore nero.
In pianura e in montagna,
con il caldo e con la pioggia
arrivo ovunque usando la forza dei miei muscoli
canticchiando le nostre canzoni nere
le sole che riempiono la mia solitudine
e il peso del mio lavoro,
io non temo la dura fatica,
io sono il lavoratore nero!
È per questo che cado sotto il sole,
con i piedi nudi sulla strada maestra,,
la zappa sulla spalla e il coltellaccio tintinnante
cantando i miei dolori, cantando le mie gioie...
- Ho in tasca una pipa d'argilla,
la mia scatola di fiammiferi e il mio tabacco
E cinque centesimi per bere il mio rum!
"Io sono il buon lavoratore nero".
(da 'Poeti d'espressione francese', Seuil, 1947)
[ FONTE ]
Georges Desportes (Ducos, Martinica, 26 gennaio 1921 – Fort-de-France, Martinica, 5 agosto 2016)
[ Poeta, romanziere e saggista francese. Attivista martinicano, responsabile dei programmi della radio francese d'Oltremare, fu direttore dell'Institut Aimé Césaire e curatore delle opere del poeta della "négritude". ]