Angelo Romanò: 'Quattro amici'
Angelo Romanò
Quattro amici
Quei colloqui nel cortile
contro la siepe fiorita,
tua madre assopita,
tuo padre contadino gentile,
la notte asciutta che scoccava
sulla grande estate dei campi
all'orizzonte i lampi
dalle nuvole dell'afa;
e nel nostro discorrere noi
quattro amici per la pelle
pensavamo eterna nelle
vicende di una vita senza noia
la nostra amicizia. Poi: tu
morto nella neve d'Albania,
Carlo e Sandro perduti per via,
io che non ci penso ormai più
E che non torno alla tua casa
così amata in quegli anni,
che solo a pensarci mi danno
un brivido di pena persuasa;
dove ostenta il loggiato
celeste l'oro pingue del grano turco
ora che all'estremo sussulto
volge più dolce l'estate.
(da 'La città ed altre poesie', Maestri, 1958)
[ FONTE ]
Angelo Romanò (Mariano Comense, 14 novembre 1920 – Roma, 5 maggio 1989)
[ Poeta e scrittore italiano, fu direttore del secondo canale RAI e di Garzanti. Nel 1976 divenne senatore, eletto tra le file del PCI come cattolico di sinistra. Collaborò ad "Officina" e a "La Fiera Letteraria" scoprendo con Giacinto Spagnoletti il talento di Alda Merini. ]