Umberto Saba: 'Ritratto della mia bambina'
Umberto Saba
Ritratto della mia bambina
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo
e dell'estiva vesticciola: «Babbo
– mi disse – voglio uscire oggi con te».
Ed io pensavo: Di tante parvenze
che s'ammirano al mondo, io ben so quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
che sull'onde biancheggia, a quella scia
ch'esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
anche alle nubi, insensibili nubi
che si fanno e disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.
(da 'Cose leggere e vaganti', Trieste, La libreria antica e moderna, 1920)
[ FONTE ]
Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957)
[ Poeta italiano tra i massimi del '900. Di famiglia ebraica, fu avviato agli studi commerciali, e fu per lunghi anni direttore e proprietario di una libreria antiquaria a Trieste. La sua poesia, quasi intimo diario e confessione, indaga le cose ultime, la donna, l'amore, il senso atavico del dolore. La sua opera è raccolta nel "Canzoniere ". ]
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