Vittoria Aganoor: 'Domani'
Vittoria Aganoor
Domani
Vivo, respiro, palpito; si libra
baldo il pensiero in alte estasi immerso;
la salute mi pulsa in ogni fibra
...e del mio core in ogni acceso fremito
fremere sento il cor dell'universo.
Domani… un soffio di rovaio; un vampo
d'estivo sole; un piccioletto morso
d'angue; il vapor d'un paludoso campo,
mi prostrerà, questo di vive, libere
forze arrestando portentoso corso.
Pallida, muta, intorno al letto mio
udrò bisbigliar preci, udrò singhiozzi
spegnersi lontanando in mormorìo
di lamenti; vorrò, ma invano, sorgere,
stender le braccia e dire almeno: - Addio! -
Ma innanzi a queste mie pupille, assorte
oggi in fantasmi di superbi amori,
piene di sogni e piene di splendori,
cadrà il nero sipario della morte.
Vittoria Aganoor Pompilj (Padova, 26 maggio 1855 – Roma, 9 aprile 1910)
[ Poetessa italiana. La sua poesia, di uno spiritualismo che, pur risentendo di una certa atmosfera decadente, è testimonianza di un'autentica ansia di ricerca, toccò le sue note più alte nei toni elegiaco-amorosi. ]