Raffaela Fazio: 'M'introduca il re nelle sue stanze'
Raffaela Fazio
M'introduca il re nelle sue stanze
" Mi sono addormentata, ma veglia il mio cuore " (Ct 5,2)
Di notte tra i seni
il mio amato:
sacchetto di mirra, rugiada.
Il lino trasuda
copre
- come velo nel tempio -
il sacro vuoto
fragile potente
ineffabile quanto la morte.
Non scuotete dal sonno l'amore
se non vuole!
Scendi, scendiamo
tra steli acri e lievi.
Recluso nel giardino, il giardino
delle noci
come un sogno prigioniero
di altro sogno.
Dentro il tempo infinito
il suo principio, la gemma
di fuoco:
è delizia, privazione.
Non scuotete dal sonno l'amore
se non vuole!
Nella fessura
ha introdotto le dita.
Ho aperto
ma lui si è ritratto, è svanito.
Muto lo spasmo.
Una porta
sul nulla, una buca ubriaca
che rimbomba delusa.
Una tomba.
La gola si serra
come sotto la terra
la radice vermiglia.
Cieco veggente
il corpo soffre e s'inebria.
Amore, torna!
Che io sia
tua custodia, risveglio!
(da 'Midbar', Raffaelli Editore, Rimini, 2019)
[ FONTE ]
Raffaela Fazio (Arezzo, 1971)
[ Poetessa italiana, laureata in lingue e politiche europee e specializzata in interpretariato, ha pubblicato "Corolle ", "Per ogni cosa incompiuta ", "A un filo più lento ", "Ogni onda è il mare. Rime da regalare ", "A garante il mistero ", "La boîte ", "L'arte di cadere ", "Ti slegherai le trecce ". ]