Umberto Saba: 'L'amante'
Umberto Saba
L'amante
Sul capo io porto un serto glorioso.
Amo una donna con cui mai non giacqui,
né mai mi giacerò, cui sempre tacqui
l'amor mio, che affissarla appena oso.
Ho su tutti in dispregio il Lussurioso.
Poiché, lode agli dèi, cotale io nacqui
che sempre e solo di quel mi compiacqui
che l'uomo fa nel giorno luminoso.
Come amerà una donna che la sprezza
fino a corrompersi in lei? Di lei farmi
ho saputo una palma trionfale.
Veramente il mio nome è Giovinezza;
ma se un altro, o gentile, tu vuoi darmi,
chiamami il figlio di Teseo immortale.
(da 'Canzoniere', Einaudi, 1945)
[ FONTE ]
Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957)
[ Poeta italiano tra i massimi del '900. Di famiglia ebraica, fu avviato agli studi commerciali, e fu per lunghi anni direttore e proprietario di una libreria antiquaria a Trieste. La sua poesia, quasi intimo diario e confessione, indaga le cose ultime, la donna, l'amore, il senso atavico del dolore. La sua opera è raccolta nel "Canzoniere ". ]
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