Wendell Berry: 'L'uomo nato per coltivare'
Wendell Berry
L'uomo nato per coltivare
Il piantatore d'alberi, il giardiniere, l'uomo nato per coltivare,
le cui mani si protendono sotto terra e germogliano,
per lui la terra è una droga divina. Entra nella morte
ogni anno e ne ritorna esultante. Ha visto la luce posarsi
sul cumulo di sterco e rialzarsi nel frumento.
Il suo pensiero passa come una talpa lungo la cima dei filari.
Quale miracoloso seme avrà inghiottito
perché il discorso ininterrotto del suo amore gli sgorghi dalla bocca
come una vite che s'aggrappa alla luce del sole
e come acqua che discende nel buio?
***
The Man Born to Farming
The Grower of Trees, the gardener, the man born to farming,
whose hands reach into the ground and sprout
to him the soil is a divine drug.
He enters into death
yearly, and comes back rejoicing.
He has seen the light lie down
in the dung heap, and rise again in the corn.
His thought passes along the row ends like a mole.
What miraculous seed has he swallowed
That the unending sentence of his love flows out of his mouth
Like a vine clinging in the sunlight, and like water
Descending in the dark?
(da 'Farming: a Hand book', 1970 -
Traduzione di Paolo Severini, in 'Poesia', n° 258, Marzo 2011)
[ FONTE ]
Wendell Berry (Henry County, Kentucky, 5 agosto 1934)
[ Poeta, narratore e ambientalista statunitense. Dal 1965 vive in una fattoria di 50 ettari, Lane's Landing, dove coltiva grano e cereali. La sua poesia non poteva che essere elegiaca e pastorale. ]