Gaetano Arcangeli: 'Crepuscolo di libeccio'
Gaetano Arcangeli
Crepuscolo di libeccio
Crepuscolo violento
già preso dall'ansia
di una notte di vento;
e l'ultima luce azzurrina
di un lembo di cielo
è spenta da un cortinaggio
di nubi consumate
da un tediosissimo viaggio.
E nell'aria tremante
passano brevi folate,
alito febbricitante
di giornate malate
rabbia imprecante
di ore dannate;
aliti di veleno
sopra le cose terrene
ch'erano così serene
nel giorno sereno.
Crepuscolo malato
di un male indefinito,
mezzo annuvolato
cielo scolorito,
scolorita città
presa da sconsolazione;
dal grido di disperazione
dell'aridità.
[1927]
(da 'Dal vivere', Testa, 1939)
[ FONTE ]
Gaetano Arcangeli (Bologna, 19 aprile 1910 – Bologna, 8 settembre 1970)
[ Poeta italiano. Si allontanò via via dall'ermetismo verso toni più lirici e talora satirici. Tra i suoi temi la natura misteriosa e ostile, le memorie dell'infanzia e dell'adolescenza, il ricordo del padre e la solitudine. ]