Yiannis Ritsos: 'Vecchiaia'
Yiannis Ritsos
Vecchiaia
Ah, sì, invecchiano anche le statue e le poesie.
Molti avevano preso parte a quella storia –
uomini, animali, bambini, fiumi, alberi,
ragazzi e ragazze con motociclette, due papere bianche,
il matto silenzioso con una cicca e una fetta biscottata;
ed era allora un mezzogiorno estivo d'oro e sventolavano
le piume della gallina sgozzata luccicando in aria,
e la zia Evanghelìa in cucina puliva i cornetti greci,
e una grossa farfalla si posò sulla saliera.
Nessuno, ma nessuno ha mai saputo
che il temporaneo passa nel mito. Alla stazione del treno
venne a sedersi su una panchina una vecchia vestita di nero
che teneva sul grembiule un cesto d'uova come fosse
l'unica cosa che aveva al mondo. S'addormentò lì.
Qualcuno che passava le rubò il cesto. E cadde la notte.
Ah, sì, invecchiano anche le statue e le poesie e i ricordi degli eroi.
Karlòvasi, 23.VII.87
(da 'Molto tardi nella notte', 1991 - Traduzione di Nicola Crocetti)
[ FONTE ]
Yiannis Ritsos, o Ghiannis Ritsos, o Jannis Ritsos (in greco: Γιάννης Ρίτσος) (Monemvasia, 1 maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990)
[ Poeta greco tra i maggiori del XX secolo. Fu candidato nove volte al Premio Nobel. La sua vita fu animata da un'incrollabile fede negli ideali marxisti e nelle virtù catartiche della poesia. ]
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