Luciano Erba: 'Il pubblico e il privato'
Il pubblico e il privato
È entrato aprile in casa con il merlo
che fischia sopra i fili del bucato
è entrato in città il vento ed è passato
sui prati più ingialliti, sotto i ponti
di ferro, come un volo per scommessa
di un biplano dei primi aviatori.
Sulle spallette della sopraelevata
dove uomini in blu hanno fissato
dei lunghi cassoni di cemento
per piantare del verde e qualche fiore
e far più umana la grande città
(ma se neppure un'erba selvatica
ha voglia di attecchire e di fiorire
nei vasi del sindaco sociale!)
il vento ha spazzato tutto quanto
sollevato la polvere e la terra
e ora alza bandiere sui pennoni
laggiù alla fiera internazionale.
Più tardi quando chiudono i mercati
e vanno donne con fresche verdure
(sgusceranno piselli ai ballatoi
tra piante color delle viole
fiorite in pentole smaltate di blu)
mi sembra ruoti il disco solare
tra i tetti di un'altra città.
(Anni 1960-70)
(da 'L'ippopotamo', Einaudi, 1989)
[ FONTE ]
Luciano Erba (Milano, 18 settembre 1922 – Milano, 3 agosto 2010)
[ Poeta, critico letterario, traduttore, scrittore e accademico italiano del secondo Novecento, appartenente alla Quarta Generazione della "Linea Lombarda". Insegnò Letteratura Francese e Letterature Comparate all'Università Cattolica di Milano. ]