Yehuda Amichai: 'Mi ha assalito un'acre nostalgia'
Yehuda Amichai
Mi ha assalito un'acre nostalgia
Mi ha assalito un'acre nostalgia,
come la gente d'una vecchia foto che vorrebbe
tornare con chi la guarda, nella buona luce della lampada.
In questa casa, penso a come l'amore
in amicizia muta nella chimica
della nostra vita, e all'amicizia che ci rasserena
vicini alla morte.
E quanto è simile ai fili sparsi la nostra vita
che più non sperano di tessersi in altro ordito.
Giungono dal deserto voci impenetrabili.
Polvere che profetizza polvere. Passa un aereo e ci chiude
sotto la lampo di un grosso sacco di destino.
E il ricordo di un viso amato di ragazza
trascorre per la valle, come quest'autobus notturno: molti
finestrini illuminati, molto viso di lei.
(da 'Poesie', Crocetti, 1993 – Traduzione di Ariel Rathaus)
[ FONTE ]
Yehuda Amichai, all'anagrafe Ludwig Pfeuffer (Würzburg, 3 maggio 1924 – Gerusalemme, 22 settembre 2000)
[ È considerato da molti il più grande poeta israeliano moderno, ed è stato uno dei primi a scrivere poesia in ebraico colloquiale. ]