Yehuda Amichai: 'Invece di parole'
Yehuda Amichai
Invece di parole
Il mio amore ha una veste bianca e lunghissima,
di sonno, d'insonnia e di nozze,
va a sedersi la sera a un tavolino,
sopra cui posa un pettine, due fiale,
una spazzola, invece di parole.
Dagli abissi della chioma pesca
molte forcine e poi le mette in bocca, invece di parole.
La scompiglio, lei si pettina
nuovamente scompiglio. Poi che resta?
Lei si addormenta invece di parole,
e il suo sonno ormai mi conosce,
scodinzola con la sua coda di sogni lanosi,
il suo ventre s'è impregnato facilmente
di tutte le funeste profezie
della fine dei tempi.
Io la sveglio: siamo gli umili
strumenti di un difficile amore.
(da 'E non per ricordare', 1971 – Traduzione di Ariel Rathaus)
[ FONTE ]
Yehuda Amichai, all'anagrafe Ludwig Pfeuffer (Würzburg, 3 maggio 1924 – Gerusalemme, 22 settembre 2000)
[ È considerato da molti il più grande poeta israeliano moderno, ed è stato uno dei primi a scrivere poesia in ebraico colloquiale. ]