Pablo Neruda: 'Ode all'anguria'
Pablo Neruda
Ode all'anguria
L'albero dell'estate
intenso,
invulnerabile,
è tutto il cielo azzurro,
sole giallo,
stanchezza a goccioloni,
è una spada
sopra le strade,
una scarpa bruciata
nelle città:
la chiarezza, il mondo
ci angosciano,
ci attaccano
gli occhi
con polverone,
con repentini colpi d'oro,
ci incalzano
i piedi
con piccole spine,
con pietre calde,
e la bocca
soffre
più che tutte le dita:
hanno sete
la gola,
i denti,
le labbra e la lingua:
vogliamo
bere le cascate,
la notte azzurra,
il polo,
e quindi
attraversa il cielo
il più fresco di tutti
i pianeti,
la rotonda, suprema
e celestiale anguria.
È il frutto dell'albero della sete.
È la balena verde dell'estate.
L'universo secco
all'improvviso
cancellato
da questo firmamento di freschezza
lascia cadere
la frutta
traboccante:
si aprono i suoi emisferi
mostrando una bandiera
verde, bianca, scarlatta,
che si scioglie
in cascata, in zucchero,
in delizia!
Cassaforte dell'acqua, placida
regina
del fruttivendolo,
bottega
della profondità, luna
terrestre!
Oh pura,
nella tua abbondanza
si sciolgono rubini
e uno
desidera
morderti
affondando
in te
la faccia,
i capelli,
l'anima!
Ti distinguiamo
nella sete
come
miniera o montagna
di splendido alimento,
ma
ti trasformi
tra la dentatura e il desiderio
soltanto in
luce fresca
che si slega,
in sorgente
che ci toccò
cantando.
E così
non pesi
nella siesta
bruciante,
non pesi
soltanto
uvette
e il tuo grande cuore di brace fredda
si trasformò nell'acqua
di una goccia.
***
Oda a la sandía
El árbol del verano
intenso,
invulnerable,
es todo cielo azul,
sol amarillo,
cansancio a goterones,
es una espada
sobre los caminos,
un zapato quemado
en las ciudades:
la claridad, el mundo
nos agobian,
nos pegan en los ojos
con polvareda,
con súbitos golpes de oro,
nos acosan
los pies
eon espinitas,
con piedras calurosas,
y la boca
sufre
más que todos los dedos:
tienen sed
la garganta,
la dentadura,
los labios y la lengua:
queremos
beber las cataratas,
la noche azul,
el polo,
y entonces
cruza el cielo
el más fresco de todos
los planetas,
la redonda, suprema
y celestial sandía.
Es la fruta del árbol de la sed.
Es la ballena verde del verano.
El universo seco
de pronto
tachonado
por este firmamento de frescura
deja caer
la fruta
rebosante:
se abren sus hemisferios
mostrando una bandera
verde, blanca, escarlata
que se disuelve
en cascada, en azúcar,
¡en delicia!
¡Cofre de agua, plácida
reina
de la frutería,
bodega
de la profundidad, luna
terrestre!
¡Oh pura,
en tu abundancia
se deshacen rubíes
y uno
quisiera
morderte
hundiendo
en ti
la cara,
el pelo,
el alma!
Te divisamos
en la sed
como
mina o montaña
de espléndido alimento,
pero te conviertes
entre la dentadura y el deseo
en sólo
fresca luz
que se deslie,
en manantial
que nos tocó
cantando.
Y así
no pesas,
sólo
pasas
y tu gran corazón de brasa fría
se convirtió en el agua
de una gota.
(da 'Odi elementari', 1954)
[ FONTE ]
Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto (Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973)
[ Poeta, diplomatico e politico cileno, è considerato una delle più importanti figure della letteratura latino-americana del Novecento. Fu insignito del Premio Nobel nel 1971. ]
[ Premio Nobel 1971 ]
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