Gustavo Adolfo Bécquer: 'Rime - 07. VII - Del salotto nell'angolo buio'
Gustavo Adolfo Bécquer
VII.
Del salotto nell'angolo buio,
dal suo padrone forse dimenticata,
silenziosa e coperta di polvere,
si vedeva l'arpa.
Quante note dormivano sulle corde,
come uccelli che dormono sui rami,
sperando la mano di neve
che sa come strapparle!
Ahi! - pensai - Quante volte il Genio
così dorme nel fondo dell'anima,
e una voce, come Lazzaro, aspetta .
che gli dica: «Alzati e cammina!».
***
Rima VII
Del salón en el ángulo oscuro,
de su dueña tal vez olvidada,
silenciosa y cubierta de polvo
veíase el arpa.
¡Cuánta nota dormía en sus cuerdas
como el pájaro duerme en las ramas,
esperando la mano de nieve
que sabe arrancarlas!
—¡Ay! —pensé—; ¡cuántas veces el genio
así duerme en el fondo del alma,
y una voz, como Lázaro, espera
que le diga: «¡Levántate y anda!»
(da 'Rime', 1871 – Traduzione di Marina Cepeda Fuentes)
[ FONTE ]
Gustavo Adolfo Domínguez Bastida, più noto come Gustavo Adolfo Bécquer (Siviglia, 17 febbraio 1836 – Madrid, 22 dicembre 1870)
[ CLICCA QUI PER LEGGERE ALCUNE CITAZIONI DI GUSTAVO ADOLFO BÉCQUER ]