Angelo Barile: 'Estiva'
Angelo Barile
Estiva
In quest'ora di nude
forme, di lingue di fiamma, noi siamo
le tristi salme che bruciano in riva
a un mare fermo come una palude.
Dal nostro rogo
guardiamo a te ventilata fanciulla!
Nel mezzogiorno vitreo di luglio
sulla spiaggia che brulica t'apparti
innamorata.
Ti stendi nella vampa
come nel letto giovanile, ancora
fresco di sogni;
e il capo che hai liberato, la guancia
che sa di mare,
posi nel taglio d'ombra d'una chiglia.
Sui margini di fuoco
ad ora ad ora
chiudi improvviso
apri netto il respiro delle ciglia.
Ed ogni volta, a quel battito senti
un àsolo che viene
da refrigeri d'anima, ti tocca
in viso
la brezza intermittente dei pensieri
che ti stormiscon nei verdi recinti:
giuocano all'angolo della tua bocca.
(da 'Quasi sereno', Neri Pozza, 1957)
[ FONTE ]
Angelo Barile (Albissola Marina, 12 giugno 1888 – Albisola Capo, 20 maggio 1967)
[ Poeta italiano. Sottotenente di fanteria durante la Prima Guerra Mondiale, fu poi antifascista. La sua poetica, sullo sfondo dell'amato borgo marino, è fortemente influenzata dalla fede cattolica e quindi dalla sua visione profondamente religiosa della vita. ]
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