Stephen Dunn: 'Prima che il cielo si oscuri'
Stephen Dunn
Prima che il cielo si oscuri
Tramonti, tempeste imminenti, i paesaggi
della malinconia. Sono queste forse
le feste del sabato sera
a cui portare la tua ragazza del cuore. Così almeno
ci potrebbero essere attimi di evanescente bellezza
prima che il cielo si oscuri,
e quasi per nulla attesa
la felicità sarebbe allora possibile.
Impari sempre più a convivere
con l'inaccettabile.
Senti il Dio sempre nascosto
ripiegare ancora più lontano,
con terrore o imbarazzo.
Tanto varrebbe essere un clown,
vestiti larghi e ridicoli, nessun segno di desiderio.
È così che ti senti, mettiamo, un martedì.
Poi nel naufragio quotidiano
ecco che arriva un invito
con scritto il tuo nome. O, più probabilmente,
quella ragazza del cuore torna a offrirti,
una tenerezza fugace, piccola.
Apri le finestre all'aria buona
che entra soffiando da chissà dove,
la inspiri a fondo, la butti giù
come fossi condannato a morte. Lo sei.
Sembra che tu sia ricorso in appello per tutta la vita.
Sudori notturni e un inutile stratagemma, sospensioni della pena.
(da 'Ore diverse', Del Vecchio, 2009 – Traduzione di Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi)
[ FONTE ]
Stephen Dunn (New York, 24 giugno 1939 – Frostburg, Maryland, 24 giugno 2021)
[ Poeta e accademico statunitense, vincitore del Premio Pulitzer 2001. La sua poesia-racconto indaga con stile chiaro nelle piccole cose della vita quotidiana alla ricerca di un significato universale. ]
[ Premio Pulitzer 2001 ]
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