Agostino Richelmy: 'Febbraio'
Agostino Richelmy
Febbraio
Di scorcio nel pendio
della collina pallida sul lago
non fronde non verdezza.
Solo i nocciuoli
tra i fusticelli diramati all'aria
hanno allungato i ciondoli giallini
e ingemmato il rossore degli stimmi.
Forse così d'incerta pubescenza
trasparve nella prima
età la primavera ermafrodita.
Più in là, dimenticato
al margine dell'acqua,
è un rimasuglio delle nevi. È un putto
addormentato che di giorno in giorno
al sole deperisce.
«Ahi, inverno, tu muori!
(il plurimillenario mio lamento
è d'amore) tu eri
così libero e informe!».
(da 'Poesie', Garzanti, 1992)
[ FONTE ]
Agostino Richelmy (Torino, 25 marzo 1900 – Collegno, 27 febbraio 1991)
[ Poeta e traduttore italiano. Attivo negli ambienti letterari del capoluogo piemontese sin dagli anni '30. Tra i suoi lavori si ricordano soprattutto le traduzioni per Einaudi: le "Favole " di Fedro, le "Bucoliche " e le "Georgiche " di Virgilio, e opere di Voltaire, Gustave Flaubert e Alfred de Musset. ]