Piero Bigongiari: 'Più uno, meno uno'
Più uno, meno uno
La poesia che nasce nella tua stanza
è come il frutto delizioso del melarancio,
odo nel ticchettio delle parole
il carosello perduto e melanconico
un notturno riassorbirsi d'aconito,
nel tuo slancio d'amore, queste sere.
Non mancan le parole per godere,
mancan le parole per non soffrire.
La farfalla di luce sul candeliere
sugge l'ultima cera, la più calda,
la più molle e volatile, sul fondo.
Come in miasmi di luce, anch'io m'effondo,
non mancan le parole per soffrire
in questa mia stanza di fantasmi.
(da 'Rogo', Edizioni della Meridiana, 1952)
[ FONTE ]
Piero Bigongiari (Navacchio, 15 ottobre 1914 – Firenze, 7 ottobre 1997)
[ Poeta e critico letterario italiano. Insegnò Storia della Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea all'Università di Firenze. È considerato esponente di un Ermetismo purista in cui dominano metafisicamente il tema dell'assenza, un forte anelito religioso e la trasfigurazione simbolica della realtà. ]
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