Attilio Bertolucci: 'L'Enza a Montechiarugolo'
Attilio Bertolucci
L'Enza a Montechiarugolo
L'Enza è scesa bionda e sporca:
ha trecce di paglia e miti occhi,
canta camminando,
il suo piede è grande con vene delicate.
Maggio era cominciato
in un caldo e fiorito silenzio
rotto solo da canzonette d'usignoli,
dall'alacre rumore del picchio
e dal lamento solitario e bizzarro
del multicolore uccello del vento.
L'Enza correva azzurra
lungo il tiepido giorno;
già nell'avanzato pomeriggio
bambini bruni vi s'immergevano
con deboli gridi,
e spruzzandosi e ridendo e tremando
godevano di quell'acqua di fiordalisi.
Veniva la notte:
sotto la luna l'Enza si faceva pallida,
voleva dormire
e le toccava andare...
La prima rosa rossa fiorì un giorno,
stava sola:
il suo profumo faceva dimenticare
la fanciulla amata.
Per le rive le roselline selvatiche,
bianche, e i fiori di gaggìa
animavano di sommessi colloqui
l'ombra tacita dell'edera e dei pini.
Ma dai monti un mattino
venne una nuvola bianca, sola,
sui quattro castelli:
il cielo era azzurro e l'aria calma,
così l'animo rassicurato dagli occhi
tornò a Properzio e a Cinzia e alle dolci risse.
Nuvola ingannatrice!
Dietro di lei uno scuro esercito avanzò
e da giorni e giorni tiene il cielo, vincitore.
Tremanti e fradice le rose si sfogliano,
il frumento si piega, il fieno marcisce,
l'Enza è una fanciulla bionda e povera.
(da 'Fuochi in novembre', 1934)
[ FONTE ]
Attilio Bertolucci (Parma, 18 novembre 1911 – Roma, 14 giugno 2000)
[ Poeta italiano. Le sue opere poetiche sono il risultato di una felice contaminazione tra eredità ermetica e capacità di tradurre ogni astratta eleganza in un discorso poetico naturale. ]
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