Guido Gozzano: 'Speranza'
Guido Gozzano
Speranza
Il gigantesco rovere abbattuto
l'intero inverno giacque sulla zolla,
mostrando in cerchi, nelle sue midolla
i centonovant'anni che ha vissuto.
Ma poi che Primavera ogni corolla
dischiuse con le mani di velluto,
dai monchi nodi qua e là rampolla
e sogna ancora d'essere fronzuto.
Rampolla e sogna − immemore di scuri −
l'eterna volta cerula e serena
e gli ospiti canori e i frutti e l'ire
aquilonari e i secoli futuri...
Non so perché mi faccia tanta pena
quel moribondo che non vuol morire!
(da 'La via del rifugio', 1911)
[ FONTE ]
Guido Gustavo Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 - Torino, 9 agosto 1916)
[ Poeta italiano, fu il capostipite della corrente letteraria post-decadente del Crepuscolarismo. Inizialmente si dedicò alla poesia nell'emulazione di Gabriele D'Annunzio e del suo mito del dandy. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti, accomunati dall'attenzione per "le buone cose di pessimo gusto". Morì di tisi a 32 anni. ]
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