Amy Clampitt: 'Le erbe'
Amy Clampitt
Le erbe
Ondulante attraverso i pendii
una vernice di viola
giorno per giorno arriva a smorzare
il verde, mentre le erbe
i cui nomi non ho mai imparato -
innumerevoli, profetici,
transitori - mettono in scena una fioritura
così multiforme che viene notata
a malapena: le avene crescono alte,
i loro caschi pendenti carichi
di cumuli di mica, esaminati stelo
a stelo, rivelano
leghe così svariate, smaltature
di un vermeil così
privo d'arte, sto per disperare di
mettere mai le redini a
una metafora: anche ogni bruttina
punta di cono di una plebea
piantaggine da marciapiede
merita un'aureola, un serafico
nastro di garanzia che
il morire, per
gli illetterati, i massificatamente,
fondamentalmente bassi,
è senza significato, è niente
se non la fioritura
col suo sciame di rassicurazioni d'una
resurrezione ancora.
("Grasses", da 'Westward', 1990 - Traduzione di Todd Portnowitz)
[ FONTE ]
Amy Clampitt (15 giugno 1920 – 10 settembre 1994)