Bella Achmadulina: 'Inverno'
Bella Achmadulina
Inverno
Oh, gesto dell'inverno verso di me,
assiduo e freddo.
Sì, c'è qualcosa nell'inverno
come di una tenera medicina.
Altrimenti come mai all'improvviso
dall'oscurità e dalla sofferenza
la fiduciosa infermità
gli tende le mani?
Oh, caro, fa magie,
di nuovo sfiorerà la mia fronte
il bacio salùbre
dell'anellino di ghiaccio.
Ed è sempre più forte la tentazione
di andare incontro all'inganno con fiducia,
di guardare negli occhi dei cani
e stringersi agli alberi.
Perdonare, come se fosse un gioco,
di slancio, in volata,
e, dopo aver finito di perdonare, perdonare
ancora qualcuno.
Diventare uguale ad un giorno invernale,
al suo vuoto ovale,
ed essere sempre al suo cospetto
una sua piccola sfumatura.
Annullarsi,
per richiamare aldilà della parete
non la mia ombra, ma la luce
da me non oscurata.
(da 'Poesie scelte' - Poesia datata 1962)
[ FONTE ]
Bella Achatovna Achmadulina (Mosca, 10 aprile 1937 – Mosca, 29 novembre 2010)
[ Poetessa russa. Fece parte, con il primo marito Evgenij Evtušenko e con Andrej Voznesenskij, della generazione poetica poststaliniana, favorita dal "disgelo" distaccandosi dalla retorica ufficiale. Condusse un'originale ricerca sul linguaggio, con purezza espressiva e fede nella parola. ]