Gemma Gorga: 'Libro delle ore: dicembre'
Gemma Gorga
Libro delle ore: dicembre
Dalla finestra guardo la piazza: ai platani
restano quattro foglie stanche che non
si decidono a spiccare l'ultimo volo. Quattro
sono anche i giorni che penzolano dal calendario,
sul punto di cadere quando nessuno guarda. Tutto
finisce per staccarsi e scivolare a terra
con il vento freddo della brutta
stagione. Il processo è lento, quasi
impercettibile. Bisogna restare notti intere
ad abituare lo sguardo alla quiete
prima di sentire come la vita perde i petali,
perde i giorni, perde l'ossigeno, perde gli uccelli,
perde i corpi e perde le risposte. Anche i morti
celebrano il Natale, seduti attorno
ai giocattoli. Dietro la finestra penso
a loro, ed è un modo di pensare a me.
E la vita perde le foglie, indifferente
a tutto, come un'immensa pianta caducifoglia.
("El llibre d'hores: desembre", da 'LInstruments òtics', 2005)
[ FONTE ]
Gemma Gorga i López (Barcellona, 1968)
[ Poetessa catalana. Laureata in Filologia Spagnola, insegna all'Università di Barcellona. La sua poetica, iniziata con "Ocellania " nel 1997 e proseguita con la prosa poetica di "Libro dei minuti ", è un'ossessiva ricerca di costruzione sul disordine. ]