Zbigniew Herbert: 'La voce'
Zbigniew Herbert
La voce
Vado al mare
per udire quella voce
fra un colpo e l'altro dell'onda
ma la voce non c'è
c'è solo la senile garrulità dell'acqua
il nulla salato
l'ala d'un bianco uccello
rinsecchita sulla pietra
vado nel bosco
dove dura ininterrotto
il fruscio d'una enorme clessidra
che trasmuta foglie in terra nera
terra nera in foglie
potenti mandibole d'insetti
divorano il silenzio della terra
vado nei campi
lastre verdi e gialle
fissate con spilli d'esistenze d'insetti
risuonano a ogni tocco di vento
dov'è quella voce
dovrebbe farsi udire
quando per un attimo tacerà
l'instancabile monologo della terra
niente solo sussurri
schiocchi scoppi
torno a casa
e l'esperienza assume
forma di alternativa
o il mondo è muto
o io sono sordo
forse però
siamo entrambi
segnati da una infermità
dobbiamo perciò
prenderci sottobraccio
andare avanti
verso nuovi orizzonti
verso gole contratte
da cui fuoriesce
un incomprensibile borbottio.
(da 'Rapporto dalla città assediata', 1983 – Traduzione di Pietro Marchesani)
[ FONTE ]
Zbigniew Herbert (Leopoli, 29 ottobre 1924 – Varsavia, 28 giugno 1998)
[ Poeta, saggista e drammaturgo polacco. Discendente del poeta inglese George Herbert, durante la Seconda Guerra Mondiale prese parte alla Resistenza contro i nazisti. Esordì nel 1950 e la sua opera più nota è "Il signor Cogito ". Esule a Parigi dal 1986 al 1992 , tornò in Polonia dopo il trionfo di Solidarność. ]