Umberto Bellintani: 'Agli amici di Siena'
Umberto Bellintani
Agli amici di Siena
Non sono qui, io sono a Siena.
Ma sono qui e non sono a Siena.
E per questo se soffro è dire poco.
Portatemi per favore a Siena:
devo ascoltare Duccio di Boninsegna,
Guidarello sul cavallo, la Maestà
di Duccio e di Simone, il Buon Governo.
(Ho finito adesso di vangare.)
E la Nascita della Vergine di Pietro
fratello di Ambrogio? la semplicità
vorrei dire inesauribile della nascita
di Maria, la verità?...
Taccio di tant'altro perché soffro.
... Ma le pietre
le case dell'antichità... Ditemi, le pietre?
Ricomincio adesso a vangare. Terra
della mia straamata Lombardia. Ma sono qui.
Sempre qui. Non sono a Siena.
Altro non sto a dirvi, cari amici.
Ricordatemi a Siena e una fronda
di ginestra portatela a Federico.
(da 'Nella grande pianura', Mondadori, 1998)
[ FONTE ]
Umberto Bellintani (Gorgo di San Benedetto Po, 10 maggio 1914 – San Benedetto Po, 7 ottobre 1999)
[ Poeta italiano. Diplomatosi in scultura, prese parte alla Seconda Guerra Mondiale in Grecia e Albania, finendo prigioniero dei tedeschi dal 1943 al 1945. Esordì nel 1953 con "Forse un viso tra mille ", cui seguì nel 1955 "E tu che mi ascolti ". Dopo un lungo periodo di silenzio pubblicò nel 1998 "Nella grande pianura ". ]
[ CLICCA QUI PER LEGGERE ALCUNE CITAZIONI DI UMBERTO BELLINTANI ]