Franco Fortini: 'Per l'ultimo dell'anno 1975'
Per l'ultimo dell'anno 1975
ad Andrea Zanzotto
Come nel buio si ritrae lento,
Andrea, questo anno già da sé diviso.
Ora nel vischio del suo fiele intriso
starà così per sempre dunque spento.
Ma quel che in noi di anno in anno è deriso
o incompiuto e deforme non lamento:
se uno è vinto e un altro è stato ucciso,
uno ha durato contro lo sgomento.
Qui stiamo a udire la sentenza. E non
ci sarà, lo sappiamo, una sentenza.
A uno a uno siamo in noi giù volti.
Quanto sei bella, giglio di Saron,
Gerusalemme che ci avrai raccolti.
Quanto lucente la tua inesistenza.
(da 'Paesaggio con serpente', Poesie 1973-1983, Einaudi, 1984)
[ FONTE ]
Franco Fortini, nato Franco Lattes (Firenze, 10 settembre 1917 – Milano, 28 novembre 1994)
[ Poeta, critico letterario, saggista e intellettuale italiano. La sua poesia è testimonianza anche ideologica delle lotte di classe del primo dopoguerra, voce progressista e coscienza critica del fallimento degli ideali. ]
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