Alfonso Gatto: 'Un fiore a asolo'
Alfonso Gatto
Un fiore a asolo
Questi fiori pungenti che la brina
di novembre inghirlanda sopra i morti
e Asolo, il silenzio che avvicina
il ricordo del sole, noi assorti
in quel nulla dolente che l'amore
lascia negli occhi.
«Qui riposa Manàra, prendo un fiore
dalla sua tomba», e nel guardarmi tocchi
il cespo di vetrato che si spezza.
«Ero il suo bel paggetto» tu mi dici
«mi chiamava così...» Passa la brezza
delle memorie, passano gli amici
a dirti, amore, che non c'è dolcezza
più triste e più vogliosa dei tuoi occhi.
(da 'Poesie d'amore', Mondadori, 1973)
[ FONTE ]
Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976)
[ Poeta e scrittore italiano. Ermetico, ma di confine, giornalista e pittore, insegnante di Letteratura all'Accademia di Belle Arti, collaboratore di "Campo di Marte", la sua poesia è caratterizzata da un senso di morte che si intreccia al vivere. ]