Attila József: 'Bilancio'
Attila József
Bilancio
Ho mangiato-bevuto nera, schifosa
sporcizia, acre liquame della concimaia;
uno non può essere più temerario.
Eppure mai, finora, sono stato felice.
In questo mondo redento
non ho avuto un attimo di elevatezza;
né di tepore, dolcezza o piacere -
ce l'ha il maiale nella pozzanghera.
La morale mi insegna a essere furbo
(così credo che capiti anche a te).
Da ventott'anni patisco la fame.
Solo un'arma può risolvere il mio caso.
Per questo pesano tante cose oscure,
tante ossessioni sul mio cuore,
che la mia amata dal tenero viso si angoscia
se la guardo; benché io sorrida.
Sto seduto sotto un cielo severo,
come un senzatetto sotto il ponte.
Assolvo me stesso da tutto
perché il giudizio universale non ci sarà.
(Poesia datata 1933)
[ FONTE ]
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Attila József (Budapest, 11 aprile 1905 – Balatonszárszó, 3 dicembre 1937)
[ Poeta ungherese, incompresa voce del proletariato. Studiò lettere e filosofia a Szeged, Parigi e Vienna; fu redattore della rivista letteraria Szép Szó. Il tono della sua lirica è dato dalle amare esperienze dell'infanzia e della giovinezza e dalla sua adesione al socialismo. ]
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