Claudio Malune: 'Diario: Parte 29 - Il cimiero del vespero'
Diario: Parte XXIX - Il cimiero del vespero
Solo il tuo cimiero bagnato
s'è distinto nel campo aperto,
sugli occhi di ferro dei piangenti salici
che oggi che non piove hanno ancor più truce
la necessità di un pianto,
taciturno come nebbia.
Oh, nuvola,
nuvola che canti il bianco al campo aperto
sotto quest'elmo,
nuvola,
rendimi complice di questa notte di parole soppresse,
rendimi complice del naturale quanto limpido
perseguir del tuo svago di tumulti.
Solo il cimiero del vespero
porta luce a questo campo,
aperto dalle roverelle.
(Solo triste e meno lieve,
solo la tenerezza dell'onda calda
che semina di senso e di riflussi
la bontà dello starti per mano.
Solo malinconico contar nell'abbandono
l'asperità del riconoscerti sincera
al restringersi della risacca,
quando sento e ancora sento
e blando riesco a mutar di questa freschezza
mista a elettricità.
Solo triste e meno sordo,
forse meno tremolante, esitante planisfero
d'effusioni macchiate, ansimo,
esitante divin leggiadria.
Solo triste, meno lieve.)
(Claudio Malune)
Incisione su foglia di: Lorenzo Durán, 'HALCÓN'