Jorge Boccanera: 'Dialogo in una stazione ferroviaria'
Jorge Boccanera
Dialogo in una stazione ferroviaria
Scrivere è, in un certo senso, andare a un appuntamento.
- Con chi? In che luogo? A che ora?
- La stessa aspettativa, il sudore delle mani, la mente in
bianco, e così la pagina.
- Però lui, scrive?
- ... e compose il numero e confermò l'appuntamento e
ascoltò quella voce come ricamata su tutto il corpo.
- Però quale? Però chi?
- Ci sono foto di riviste, chiacchiere.
- Quando? Dove?
- Lui entra in bagno, si pettina, si spettina, s'improfuma
e già ha deciso: andrà a prendersi un caffé.
- È presto, vero?
- L'orologio è un invalido che racconta storie crudeli.
- Avanti, avanti. Perché?
- Lei attraversa la porta, indiavolata, imbiancata e
avanza indaffarata, infine, tutta truccata.
- Per favore, continui!
- Non ci sono parole, è unica.
- E lui?
- È già in piedi e le tende una mano.
- E lei?
- Passa veloce, dice: "non lo conosco".
(da 'Sordomuta', Lietocolle, 2008)
[ FONTE ]
Jorge Boccanera (Bahía Blanca, 18 aprile 1952)
[ Poeta, drammaturgo e saggista argentino. Dal 1976 visse esule in Messico e Costarica a seguito del golpe militare. Tornato a Buenos Aires nel 1997, si occupa esclusivamente di attività letterarie. ]
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