Vittorio Bodini: 'Canzone semplice dell'esser se stessi'
Vittorio Bodini
Canzone semplice dell'esser se stessi
L'edera mi dice: non sarai
mai edera. E il vento:
non sarai vento. E il mare:
non sarai mare.
I cenci, i fiumi, l'alba della sposa
mi dicono: non sarai cencio né fiume,
non sarai alba della sposa.
L'ancora, il quattro di quadri, il divano-letto
mi dicono: non sarai noi
non lo sei mai stato.
E così il sogno, l'arco, la penisola,
la ragnatela, la macchina espresso.
Dice lo specchio:
come vuoi essere specchio
se non sai dare altro che la tua immagine?
Dicono le cose: cerca d'esser te stesso
senza di noi.
Risparmiaci il tuo amore.
Io fuggo da ogni cosa delicatamente.
Provo a esser solo. Trovo
la morte e la paura.
(1962)
[ FONTE ]
Vittorio Bodini (Bari, 6 gennaio 1914 – Roma, 19 dicembre 1970)
[ Poeta, ispanista e traduttore italiano. La sua poesia si distingue per una appassionata adesione alle ragioni storiche e geografiche di un Sud rivissuto con amore-odio, ma sempre poeticamente ricreato con intensa nostalgia, non di rado acuita da esistenziali vicende e soffusa di dolente ironia. ]