Piero Jahier: 'Attacco e abbandono della posizione di S. Osvaldo'
Piero Jahier
Attacco e abbandono della posizione di S. Osvaldo
Mio forte compagno Piero Mancini, è
perché non hai voluto arrenderti; è perché
anche per me hai voluto morire; come mio
padre.
La casa era serena e fedele come l'amavi;
e Gioietta ansiosa a interrogar tutto il giorno
colla vocina: ma dov'è, ma chi ha scritto
ch'è prigioniero e ferito?
Dicevi: sta fermo e non temere
ora io sto fermo; ma tu sei caduto...
nella gloria sei passato
o compagno che mi avevi creduto
o amato
E hai detto quando mi hai lasciato :
tu non dovevi venire
ma non temere, Piero, perché torniamo
Perché hai detto torniamo
se avevi il viso che non può tornare?
Ora, io che sono restato,
mi sento chiamare,
inginocchiato,
vicino alla chiesa...
solo della voce eri armato
colla voce ti sei battuto
o compagno, o amato!
Ma perché hai detto: torniamo
se avevi il viso che non può tornare?
Ora, io che sono restato,
mi sento tanto chiamare.
(da 'Con me e con gli alpini', Edizioni de "La Voce", 1920)
[ FONTE ]
Piero Jahier (Genova, 11 aprile 1884 – Firenze, 10 settembre 1966)