Claudio Malune: 'Retaggio e cumulonembi'
Lo respiro a pieni bronchi
il fumo che si addensa
sui silenzi di mio padre.
Informi battigie di velato
catrame, dal pantone di quegli
strati potrei leggerne inquietudini e
l'animo: scure ciliegie di tabacco,
un tiro appresso all'altro finché silenzio
più non chiede; si sporge un sibilo.
La gola, non più riarsa, rimette in
circolo le prime note calde.
La cappa si dirada, trasmuta in
cirri: spalancano i suoni! Detona
finalmente quel gran disquisire forte
ch'è il barrito dei cervi fra i lecci del
costone. Si rincorrono gli aneddoti, le
storie, i mosaici, quasi fossero lepri
disarmate controvento; si galoppa
lesti fra memorie e orgogli, esperienze e
miti, qualche giro fra colpi di lupare mai
scariche e nascondigli nelle garighe del
monte. I muscoli possenti dell'ostro, a
soffi di rimembranze, han tinteggiato
d'integrità tutto quel malsano grigiore.
Poi un bisbiglio.
Il pensiero ha attraccato solenne
fra i madrigali mai troppo celebrati di
suo padre, e la roverella inizia dolente
a perdere i suoi frutti caduchi.
Occhi di bruma a ciglia di lago,
sguardo lucido come specchio di mare
inghiottito. Il fumo rioffusca la stanza,
l'ultima goccia di vino traccia in gola
una linea muta sul bagnasciuga,
il silenzio issa il suo vessillo.
- Le nubi,
passato il tramonto,
sono quasi sempre
nottilucenti.
(Claudio Malune)
Dipinto: Robert Delaunay, 'Champs de Mars. La Tour rouge' (1911)