Andrea Zanzotto: 'Non ho più odio per l'aprile'
Non ho più odio per l'aprile
Non ho più odio per l'aprile
per gli aprili lontani in cui
come nel fondo di bambage d'averno
e di dati stillati da inessenza
ad ogni sofferenza risuggevo un pur volatile
volubile senso
Non ho più odio per le sepolture
in cui sprofondai nei miei giovani
freddissimi aprili. Ora accolgo
sulle ultime svolte del grigio nel grigio
leccato qua e là da rosa e bianco e simili
e dal giallo di maledizioni-forsizie
- allora non c'erano quelle bestiole biliose -
ora, mi ripeto mi riprendo-avvolto
in tanti stracci come un fante
mi rannicchio nel seno più lasso d'aprile
mi tralascio spaventi e sagre, a lato, alle spalle
nel sopore, che null'altro è più
di sopore, mi tollero e tollero le avventure horror
gli eventi strabici d'aprile.
E in asso per un istante lascio ogni me stesso.
(da 'Conglomerati', Mondadori, 2009)
[ FONTE ]
Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo, 10 ottobre 1921 – Conegliano, 18 ottobre 2011)
[ Poeta italiano tra i più importanti del secondo Novecento. La sua poesia è legata alle tracce e alle memorie del suo paese natio: "Qui non resta che cingersi intorno il paesaggio". ]
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