Emily Dickinson: 'Un'aria mutata delle colline'
Un'aria mutata delle colline
Un'aria mutata delle colline -
una luce tiria riempie il paese -
un'aurora più ampia di mattina -
un tramonto più profondo sul prato -
un'orma di piede vermiglio -
un dito purpureo sul pendio -
una mosca beffarda alla finestra -
un ragno di nuovo all'opera consueta -
un passo più energico del galletto -
un fiore atteso dappertutto -
un'ascia che suona forte nei boschi -
odore di felci su strade solitarie -
tutto ciò e altro che non so dire -
uno sguardo furtivo che conosci bene -
e il mistero di Nicodemo
l'annuale replica riceve!
(da 'Poesie', Mondadori, 1995)
[ FONTE ]
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886)
[ Poetessa statunitense, è considerata tra i migliori lirici del XIX secolo. La sua vita fu priva di eventi esteriori: dopo i trent'anni scelse un volontario isolamento nella casa paterna. La sua poesia spazia dalle piccole cose della vita quotidiana – la natura, le stagioni – ai grandi temi dell'anima innestati sul tema della solitudine. ]
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